Redazione RHC : 22 Marzo 2023 08:24
Gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) rappresentano una delle minacce più comuni per i siti web, i server e altre infrastrutture online. Nello specifico, si tratta di un genere di attacco che cerca di saturare i server di destinazione con un gran numero di richieste di traffico, impedendo agli utenti legittimi di accedere alle risorse online.
In questo articolo, andremo ad esaminare come avvengono gli attacchi DDoS, le tecniche ad oggi utilizzate, chi effettua gli attacchi, le soluzioni messe a disposizione dal cybercrime e come possono essere mitigati.
Gli attacchi DDoS sono attuati principalmente da delle botnet, ovvero da un insieme di computer compromessi da un malware. Questi computer, noti anche come bot, sono controllati da un criminale informatico che li utilizza per inviare una grande quantità di richieste di traffico anomalo ad un server di destinazione.
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Questo processo di invio di traffico avviene in modo simultaneo e coordinato da tutti i bot, il che rende difficile per il server distinguere le richieste legittime da quelle dannose. Gli attacchi DDoS possono essere eseguiti con diversi metodi.
Esistono molte forme di attacco che consentono a dei malintenzionati di compromettere la disponibilità dei servizi online attraverso la saturazione della rete o l’overload del server. Questo capitolo fornisce una lista delle tecniche di attacco DDoS più comuni, come il “TCP SYN flood”, il “UDP flood”, il “HTTP flood”, l'”ICMP flood” e altri.
Comprendere le diverse tecniche di attacco DDoS è essenziale per adottare misure di sicurezza adeguate per mitigare questi attacchi e proteggere la propria infrastruttura online. In questo modo, le aziende e gli utenti finali possono mantenere i propri servizi disponibili e funzionanti, proteggendo allo stesso tempo la propria reputazione e la fiducia dei clienti.
Gli attacchi DDoS possono essere motivati da una varietà di ragioni, tra cui l’hacktivismo cibernetico, la rivalità tra nazioni o gruppi, o il desiderio di estorcere denaro.
L’hacktivismo cibernetico è una forma di protesta online che mira a promuovere un’agenda politica o sociale. Gli attacchi DDoS sono una delle tecniche più utilizzate dagli hacktivist per rendere inaccessibili i siti web o i servizi online di organizzazioni o enti che ritengono responsabili di un comportamento scorretto o ingiusto.
Inoltre, gli attacchi DDoS possono essere utilizzati come arma in conflitti internazionali. Ad esempio, durante il conflitto tra Russia e Ucraina, si è verificato un aumento significativo degli attacchi DDoS, presumibilmente a causa della rivalità tra le due nazioni.
Infine, gli attacchi DDoS possono essere utilizzati come tattica di estorsione, in particolare dopo un attacco ransomware. In questo caso, gli aggressori minacciano di intensificare gli attacchi DDoS a meno che la vittima non paghi il riscatto richiesto per ripristinare l’accesso ai propri dati.
In generale, gli attacchi DDoS sono un metodo relativamente economico e semplice per infliggere danni online, e rappresentano una minaccia per la sicurezza informatica globale. È importante che le organizzazioni adottino misure di sicurezza adeguate per mitigare gli attacchi DDoS e prevenire la compromissione dei propri sistemi.
Un attacco DDoS può causare una serie di danni a un sistema informatico o a un’intera rete. Ecco alcuni dei possibili effetti negativi di un attacco DDoS:
Ci sono alcune misure che le organizzazioni possono adottare per mitigare gli attacchi DDoS, inclusi quelli di tipo “slow http attack”. Ecco alcuni suggerimenti:
Per quanto riguarda gli attacchi di tipo “slow http attack”, una soluzione anti-DDoS in grado di rilevare e bloccare i pacchetti di traffico maliziosi può essere efficace, ma esistono anche alcune altre misure che possono essere utili:
In generale, le organizzazioni dovrebbero adottare una serie di misure di sicurezza per proteggere i propri sistemi da attacchi DDoS, e dovrebbero essere pronte a rispondere tempestivamente in caso di attacco.
Sempre all’interno delle “Mitigazioni” degli attacchi DDoS esiste il “geolocking”. Per geolocking si intende una tecnica utilizzata per mitigare gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) che consiste nel bloccare il traffico in ingresso proveniente da specifici paesi o regioni geografiche.
Questa tecnica si basa sull’idea che gli attacchi DDoS spesso provengono da botnet costituite da computer o dispositivi infettati in tutto il mondo, ma concentrati in un numero limitato di regioni geografiche. In questo modo, bloccando il traffico in ingresso proveniente da queste regioni, si può ridurre significativamente l’impatto dell’attacco DDoS sul sistema o sulla rete.
Il geolocking può essere implementata utilizzando vari metodi, tra cui l’utilizzo di software di firewall o di servizi di mitigazione DDoS che consentono di selezionare le regioni geografiche da bloccare. È importante notare che la geolocking non è una soluzione completa per la mitigazione degli attacchi DDoS, in quanto può anche bloccare traffico legittimo proveniente da utenti in quelle regioni geografiche. Pertanto, la geolocking dovrebbe essere utilizzata con cautela e in combinazione con altre tecniche di mitigazione degli attacchi DDoS.
l cybercrime mette a disposizione diverse soluzioni per affittare botnet e condurre attacchi DDoS, spesso attraverso il dark web o mercati clandestini online. Queste soluzioni includono:
È importante notare che l’utilizzo di questi servizi illegali è punibile dalla legge e può avere conseguenze gravi per gli individui coinvolti. Inoltre, le organizzazioni devono essere consapevoli dell’esistenza di queste soluzioni e adottare le misure di sicurezza necessarie per proteggere i propri sistemi da attacchi DDoS.
In conclusione, gli attacchi DDoS rappresentano una seria minaccia per i sistemi e le reti informatiche. Gli attacchi DDoS possono essere utilizzati per bloccare i servizi online, rendere indisponibili i dati e danneggiare la reputazione di un’organizzazione. Tuttavia, esistono diverse tecniche per mitigare gli attacchi DDoS, tra cui la protezione a livello di rete, l’utilizzo di servizi di mitigazione DDoS e la geolockning.
La protezione a livello di rete, come l’utilizzo di firewall e router con funzionalità anti-DDoS, può aiutare a filtrare il traffico e proteggere i sistemi e le reti da attacchi DDoS. Tuttavia, le protezioni a livello di rete possono essere superate da attacchi DDoS di grande scala.
I servizi di mitigazione DDoS, come i servizi offerti da fornitori di sicurezza specializzati, possono offrire una protezione più avanzata e personalizzata contro gli attacchi DDoS. Questi servizi utilizzano tecniche sofisticate per analizzare il traffico di rete in tempo reale e filtrare il traffico di attacco, proteggendo i sistemi e le reti dalla saturazione e dal downtime.
Infine, la geolocking può essere utilizzata per bloccare il traffico proveniente da specifici paesi o regioni geografiche. Questa tecnica può ridurre l’impatto degli attacchi DDoS, ma deve essere utilizzata con cautela per evitare di bloccare il traffico legittimo proveniente da queste regioni.
In sintesi, la protezione contro gli attacchi DDoS richiede un approccio multifattoriale, che preveda l’utilizzo di più tecniche di mitigazione e la costante valutazione e miglioramento della sicurezza della rete.
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