Redazione RHC : 10 Giugno 2022 08:49
La SISPI emette un comunicato sull’incidente ransomware subito dal Comune di Palermo. Lo porta all’attenzione su Twitter l’account del Comune di Palermo.
La Sispi (fondata come Sistema Palermo Informatica e dal 7 febbraio 2020 rinominata in Sistema Palermo Innovazione) è la società costituita nel 1988 su iniziativa del Comune di Palermo – allora socio di maggioranza – con la Finsiel, per la progettazione, la realizzazione, lo sviluppo e la conduzione tecnica del Sistema informatico e telematico comunale del Comune di Palermo.
Nel tweet viene riportato quanto segue:
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“Attacco hacker. Amministrazione comunale: “Garantiti i servizi demografici”. In riferimento al grave attacco hacker dei giorni scorsi alle infrastrutture tecnologiche del Comune di Palermo sono state poste in essere una serie di attività volte a contenere l’attacco ransomware.”
Il documento è indirizzato al Direttore Generale e al Segretario Generale, nonché al Vicesegretario generale e dirigente del servizio innovazione del Comune di Palermo. Da quanto riportato nel documento:
“L’attacco ha colpito l’intera infrastruttura telematica del data center, comprese le postazioni di lavoro distribuite presso le sedi dell’amministrazione comunale di Palermo”, determinando “la totale interruzione dei servizi resi”
Sul discorso Backup viene riportato:
“Viene invece verificata sia la presenza dei backup effettuati tramite arcserve (back up su nastroteca) sia l’accessibilità dei dati sul DB e storage NetApp.”
Non sono riportate informazioni di quale sia stato il punto di ingresso al sistema informatico.
La SISPI ha chiesto a Fastweb:
Nel mentre si stanno iniziando a produrre le comunicazioni verso tutti i titolari dei dati coinvolti.
Sicuramente quanto fatto dalla SISPI è qualcosa di diverso rispetto a tutti gli incidenti ransomware che abbiamo visto in Italia, in quanto ha fornito un quadro generale della situazione.
Molto spesso siamo abituati a non aver nessun comunicato stampa in relazione a questi incidenti informatici, soprattutto quando si parla di aziende ospedaliere, che poi di fatto trattano la cosa più importate: la vita delle persone.
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