Andrea Cavallini : 2 Maggio 2024 07:51
La Threat Intelligence ha molteplici campi di applicazione, a partire dal controllo delle infrastrutture tramite processi di automazione fino all’incremento della sicurezza relativa al perimetro delle applicazioni e delle soluzioni informatiche in generale.
Una delle applicazioni più comuni di questo concetto sono gli strumenti antimalware, per i quali le soluzioni antivirus enterprise sono preferibili rispetto a quelle open source per due aspetti principali: le soluzioni enterprise sono coperte dal supporto ufficiale del produttore in caso di qualsiasi tipo di problema (anche se questo non è sempre vero a causa dei diversi tipi di abbonamento acquistabili) e il sistema di signatures enterprise è più preciso e aggiornato rispetto a quello delle fonti open source (nel prezzo dell’abbonamento sono ovviamente comprese le definizioni).
Cosa possiamo fare per fortificare e fare crescere le tecnologie open source da questo punto di vista?
Iscriviti GRATIS alla RHC Conference 2025 (Venerdì 9 maggio 2025)
Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà
la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.
La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
Potete iscrivervi gratuitamente all'evento utilizzando questo link.
Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Ho analizzato una delle soluzioni antivirus open source più comuni, ClamAV: questo antimalware è distribuibile su Linux, Windows e Mac e utilizza il proprio sistema di firme e definizioni.
E’ tutto qua? No, perché anche il processo di caricamento delle firme è open source ed è possibile creare database di definizioni antimalware da fonti personalizzate.
In questo flusso, la threat intelligence può aiutarci a ricevere IOC dai feed open source, centralizzando le informazioni in una soluzione applicativa come MISP , una piattaforma open source per la raccolta, l’archiviazione, la distribuzione e la condivisione di IOC (indicatori di compromissione).
Utilizzando il suo sistema API di query, possiamo estrarre dal MISP gli IOC che includono attributi di tipo SHA256 o MD5 (cioè quelli relativi a file integrity), considerando il loro campo valore. Seguendo la documentazione ufficiale di ClamAV, andiamo successivamente a creare un gruppo di file HSB (hash-based signatures) con all’interno l’elenco dei valori SHA256/MD5 estratti secondo uno specifico formato, ad esempio:
7311356d9420f387813a720981688e78:*:AgentTesla:73
Dove:
Una volta creato ogni file HSB, questi saranno uniti in uno o più archivi comuni tramite la suite di comandi sigtool, al fine di generare uno o più file CUD (ClamAV Unsigned Database), importabili successivamente nella directory principale delle firme di ClamAV e utilizzabili per le scansioni future.
Il tuning delle firme sarà il prossimo passo del processo perché un database creato può segnalare un numero anche altro di falsi positivi, ma con un pò di lavoro avremo una soluzione antimalware open source molto utile e potente.
Il ransomware HellCat è apparso nella seconda metà del 2024 e ha attirato l’attenzione degli analisti grazie all’umorismo delle sue dichiarazioni pubbliche. Ricordiamo l’...
Il 28 marzo 2025, un utente del noto forum di cybersecurity BreachForums, con lo pseudonimo ThinkingOne, ha rivelato quello che potrebbe essere il più grande data breach mai registrato nel mondo ...
Quando Jeffrey Goldberg dell’Atlantic ha fatto trapelare accidentalmente un messaggio di gruppo privato di alti funzionari statunitensi su un possibile attacco contro gli Houthi nello Yemen, ha...
Ogni mese diventa sempre più evidente: le password non funzionano più. Gli hacker hanno imparato a eludere anche la protezione a due fattori sfruttando sessioni rubate e milioni di dati comp...
La pseudonimizzazione è una tecnica di protezione dei dati definita dall’art. 4(5) del GDPR. Consiste nella trasformazione dei dati personali in modo tale che non possano più essere a...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006