Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Operazione Talpa: il ruolo chiave della Polizia Postale nella chiusura di Ragnar Locker e l’arresto dello sviluppatore 35enne

Redazione RHC : 20 Ottobre 2023 19:33

Come abbiamo riportato nella giornata di ieri, il Data Leak Site (DLS) di una delle cyber gang d’élite del mondo ransomware è stato chiuso da una operazione internazionale dove ha partecipato in modo decisivo la nostra Polizia Postale.

Uno dei gruppi hacker più noti al mondo – Ragnar Locker – è stato colpito da un’operazione di  polizia internazionale, condotta per l’Italia dalla Polizia Postale, denominata “Operazione  Talpa”. 

Sotto la direzione della Procura di Milano, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica  (COSC) della Lombardia, con il coordinamento del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale, ha  condotto una serie di lunghe e complesse indagini che hanno consentito l’individuazione e il  fermo in Francia di un informatico trentacinquenne considerato figura di spicco all’interno  della gang criminale per il suo ruolo di sviluppatore dei software malevoli utilizzati per la  cifratura dei dati delle aziende attaccate. 

Sei un Esperto di Formazione?
Entra anche tu nel Partner program!
Accedi alla sezione riservata ai Creator sulla nostra Academy e scopri i vantaggi riservati ai membri del Partner program.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo

Ragnar Locker è una delle maggiori gang specializzate in attacchi informatici di tipo  ransomware: attacchi distruttivi, in grado di cifrare, e quindi paralizzare, i sistemi colpiti,  pregiudicando così l’erogazione di servizi pubblici essenziali in vari settori, quali sanità,  energia, trasporti, comunicazioni. L’ospedale israeliano “Mayanei Hayeshua” di Tel Aviv e la  principale compagnia aerea portoghese sono solo due tra le recenti e più importanti vittime del  gruppo, che in Italia ha colpito, dal 2020, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, la Campari  s.p.a., multinazionale leader nel settore food & beverage e la Dollmar s.p.a., importante  distributore di prodotti chimico-industriali. 

Sono stati richiesti riscatti da 5 a 70 milioni di dollari per ottenere la restituzione dei dati, ma a  fronte del pagamento la restituzione non aveva luogo; seguiva piuttosto l’ulteriore ricatto della  pubblicazione sul darkweb dei dati esfiltrati (tecnica della “doppia estorsione”). Il gruppo criminale dissuadeva altresì le vittime dal rivolgersi alla polizia, minacciando, in caso  contrario, di pubblicare i dati sulla propria pagina nel darkweb, chiamata Wall of Shame (il  “Muro della Vergogna”), ora sotto sequestro:

Le indagini della Polizia Postale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, si sono  unite alle indagini della Gendarmeria Francese, del FBI americano e di altri 7 Paesi, e sono  confluite in una settimana di azione operativa congiunta – supportata da Eurojust ed Europol e  condotta in quattro diversi Paesi – che ha portato al fermo del trentacinquenne presso  l’aeroporto di Parigi, alla perquisizione informatica dei device nella sua residenza a Praga,  nonché al sequestro dei computer su cui poggiava l’infrastruttura criminale in vari Paesi  europei, tra cui Germania, Lettonia, Svezia e Olanda. 

L’attività info-investigativa condotta dagli investigatori milanesi, anche mediante  intercettazioni telematiche transnazionali dei server in mano al gruppo criminale, è partita  dall’analisi forense dei sistemi informatici attaccati da Ragnar Locker nell’ottobre del 2020, ed ha permesso di identificare, ricostruire e localizzare l’intera infrastruttura criminale, protetta da  un complesso sistema di anonimizzazione multilivello, che sfruttava server dislocati in tutto il  mondo. 

L’operazione denominata TALPA, che ha visto coinvolti gli organi investigativi di ben 12  Paesi, costituisce un salto di qualità nelle indagini in materia di ransomware – complessissime, a causa della distribuzione internazionale delle infrastrutture criminali, dell’utilizzo di sistemi  di cifratura e anonimizzazione, del ricorso a criptovalute per i pagamenti – e il brillante  risultato raggiunto dimostra l’elevata specializzazione degli operatori della Polizia Postale, 

l’efficace scambio di informazioni con le più importanti forze di polizia cyber internazionali, il  prezioso lavoro delle agenzie europee di cooperazione (Eurojust ed Europol).

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.