Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Arriva BrutePrint: l’attacco che supera l’accesso biometrico sui terminali Android e non solo

Redazione RHC : 23 Maggio 2023 10:27

Un team di ricercatori di Tencent Labs e Jiangsu University ha svelato un nuovo metodo di attacco chiamato “BrutePrint” che forza le impronte digitali sugli smartphone e aggira l’autenticazione per ottenere il controllo del dispositivo.

Gli scienziati cinesi sono stati in grado di superare i meccanismi di difesa esistenti sugli smartphone, che limitano il numero di tentativi che prevengono gli attacchi di forza bruta. Per fare ciò, gli esperti hanno utilizzato, due vulnerabilità zero-day: Cancel-After-Match-Fail (CAMF) e Match-After-Lock (MAL).

Schema di attacco BrutePrint

BrutePrint invia un numero illimitato di immagini di impronte digitali al dispositivo di destinazione finché non viene trovata una corrispondenza con l’impronta digitale dell’utente.

Iscriviti GRATIS alla RHC Conference 2025 (Venerdì 9 maggio 2025)

Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.

La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
Potete iscrivervi gratuitamente all'evento utilizzando questo link.

Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765


Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Per lanciare un attacco BrutePrint, un utente malintenzionato deve ottenere:

  • accesso fisico al dispositivo di destinazione;
  • accesso a un database di impronte digitali che può essere ottenuto da set di dati accademici o fughe di dati biometrici;
  • attrezzature necessarie, che costano circa 15 dollari.

Per quanto riguarda i requisiti software:

  • BrutePrint sfrutta la vulnerabilità CAMF per disabilitare un sistema di sicurezza che registra i tentativi di sblocco falliti. Ciò fornisce all’hacker un numero infinito di tentativi di forza bruta;
  • La vulnerabilità MAL consente a un hacker di enumerare le impronte digitali anche se il dispositivo è bloccato dopo diversi tentativi di accesso falliti.
  • Il componente finale dell’attacco BrutePrint è l’uso di un sistema di “trasferimento in stile neurale” per trasformare tutte le immagini delle impronte digitali nel database in modo che sembrino scansionate dal sensore del dispositivo. Questo rende le immagini valide e quindi aumenta le possibilità di successo.

I ricercatori hanno condotto esperimenti su 10 dispositivi Android e iOS e hanno scoperto che tutti sono affetti da almeno una vulnerabilità. Su iOS, la sicurezza dell’autenticazione è molto più solida.

Per quanto riguarda l’attacco MiTM all’interfaccia SPI dei sensori di impronte digitali, che consente di intercettare le immagini dell’impronta digitale dell’utente, tutti i dispositivi Android testati ne sono interessati e l’iPhone si è rivelato nuovamente più affidabile.

I ricercatori spiegano che l’iPhone crittografa i dati delle impronte digitali su SPI, quindi qualsiasi intercettazione non ha alcun valore nel contesto dell’attacco.

Tempo di impronte digitali

Gli esperimenti hanno dimostrato che BrutePrint impiega tra 2,9 e 13,9 ore per completare con successo l’accesso quando un utente registra un’impronta digitale. Se sul dispositivo di destinazione vengono registrate più impronte digitali, il tempo di enumerazione si riduce a 0,66 – 2,78 ore poiché la possibilità di creare immagini corrispondenti aumenta in modo esponenziale.

A prima vista, BrutePrint potrebbe non sembrare un attacco molto pericoloso a causa della necessità di un accesso a lungo termine al dispositivo bersaglio. Tuttavia, questo attacco è di grande valore per gli aggressori e le forze dell’ordine.

Un criminale informatico può sbloccare uno smartphone rubato ed estrarre preziosi dati personali e, nel caso della polizia, l’attacco solleva interrogativi sui diritti alla privacy e sull’etica dell’utilizzo di tali metodi per aggirare la sicurezza del dispositivo durante le indagini. I ricercatori suggeriscono anche misure software e hardware per affrontare queste vulnerabilità.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Ma quale Agenda 2030! 9 reattori nucleari per un chatbot è l’altra faccia dell’intelligenza artificiale

Lo sviluppo di supercomputer per l’intelligenza artificiale sta entrando in una nuova orbita: in termini di scala, costi e consumi energetici e infrastrutture e megaprogetti. Uno studio condott...

25 Aprile: Dalla Resistenza alla Cyber Resistenza – Difendiamo la Libertà Digitale

Il 25 Aprile, data simbolo della Liberazione italiana dal fascismo, ci ricorda il valore della libertà, conquistata con il sacrificio di partigiani e combattenti. In un’era dominata dal di...

Le Action Figure della Cyber Security. Red Hot Cyber lancia la serie “Chiama Ammiocuggino!”

In un mondo dove ogni giorno si registrano migliaia di attacchi informatici, molte aziende continuano a sottovalutare l’importanza della cybersecurity, affidandosi a “sedicenti esperti&#...

GPT-4 scrive un exploit prima del PoC pubblico. La corsa alla Patch non è mai stata così essenziale

AI, AI e ancora AI. E sembra che l’intelligenza artificiale giorno dopo giorno ci porti innovazioni sia come difesa ma soprattutto, come attacco. L’intelligenza artificiale è gi...

HackerHood di RHC Rivela due nuovi 0day sui prodotti Zyxel

Il collettivo di ricerca in sicurezza informatica HackerHood, parte dell’universo della community di Red Hot Cyber, ha recentemente scoperto due nuove vulnerabilità ...