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Bloatware: il Killer Invisibile della Sicurezza e delle Prestazioni delle App

Redazione RHC : 20 Dicembre 2024 07:56

Il bloatware, spesso sottovalutato nello sviluppo delle applicazioni, rappresenta un vero ostacolo per le prestazioni, la sicurezza e l’esperienza utente. Si tratta di funzionalità, librerie o elementi di codice aggiunti senza una reale necessità, che appesantiscono il software e ne compromettono l’efficienza.

Nel contesto competitivo attuale, gli utenti cercano applicazioni leggere, veloci e sicure. Tuttavia, molti sviluppatori cadono nella trappola del bloatware, integrando funzionalità superflue o codici inutili. Questo non solo rallenta l’applicazione, ma ne aumenta anche i costi di manutenzione e il rischio di vulnerabilità.

In questa guida, esploreremo Cos’è il bloatware e come identificarlo, i rischi concreti per lo sviluppo e il successo delle app, strategie e strumenti per eliminarlo e prevenirlo e le best practice per creare un software leggero, performante e scalabile.

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Sviluppare applicazioni senza bloatware non è solo una scelta tecnica, ma anche una strategia di successo per distinguersi in un mercato sempre più esigente.

Introduzione al bloatware

Il bloatware è una delle problematiche più insidiose nello sviluppo delle applicazioni moderne. Si riferisce a componenti, librerie o funzionalità che vengono aggiunti al software senza una reale necessità, ma che finiscono per appesantirlo inutilmente. Sebbene il bloatware possa sembrare innocuo a prima vista, in realtà ha un impatto significativo sulle prestazioni, la sicurezza e la manutenzione del software, influenzando negativamente l’esperienza dell’utente e, in ultima analisi, il successo dell’applicazione.

Cos’è il bloatware?

Il bloatware si presenta sotto forma di codice o risorse che non sono essenziali per il funzionamento base dell’applicazione, ma che vengono comunque incluse durante lo sviluppo. Questi elementi superflui potrebbero includere:

  • Funzionalità aggiuntive non strettamente necessarie;
  • Librerie e dipendenze che appesantiscono il codice senza apportare valore reale;
  • Interfacce utente complesse che non sono essenziali per la fruizione delle funzionalità principali.

Quando il bloatware entra a far parte di un progetto software, il codice diventa più pesante, meno leggibile e più difficile da manutenere. Le applicazioni diventano più lente e meno reattive, e in alcuni casi, le prestazioni si deteriorano così tanto da rendere l’esperienza utente insoddisfacente.

L’impatto del bloatware sullo sviluppo delle applicazioni

  1. Prestazioni rallentate: il software che contiene troppo codice inutile tende a diventare più lento. L’eccessiva presenza di codice non ottimizzato può rallentare l’elaborazione delle informazioni e aumentare i tempi di risposta dell’applicazione.
  2. Aumento della superficie di attacco: ogni libreria o dipendenza aggiunta aumenta le possibilità che il software contenga vulnerabilità. Il bloatware, spesso, include pacchetti non più aggiornati o non correttamente monitorati, aumentando il rischio di attacchi.
  3. Difficoltà di manutenzione e scalabilità: con il tempo, il codice inutilmente complesso diventa sempre più difficile da gestire. La presenza di funzioni non utilizzate o duplicate rende la manutenzione costosa e complessa.
  4. Problemi di compatibilità: le dipendenze inutilizzate o le risorse superflue possono causare conflitti con altre librerie o strumenti, rendendo più difficile l’integrazione con altri sistemi.

Le sfide per gli sviluppatori

Gli sviluppatori sono spesso costretti a prendere decisioni per trovare un compromesso tra funzionalità e performance. Tuttavia, con l’evoluzione delle tecnologie e dei metodi di sviluppo, l’identificazione e l’eliminazione del bloatware sono diventate priorità fondamentali. Rimuovere il bloatware non solo migliora le prestazioni, ma consente di creare software più sicuro, facile da mantenere e scalabile.

L’obiettivo di un’applicazione moderna è quello di offrire prestazioni elevate e un’esperienza utente fluida, e ciò è possibile solo se il codice è leggero e ottimizzato.

Come identificare il bloatware nei progetti software

Individuare il bloatware nei progetti software è un passo cruciale per migliorare le prestazioni e mantenere il codice pulito. Spesso, il bloatware non si manifesta immediatamente ma si accumula nel tempo, causando problemi di lentezza, complessità e vulnerabilità. Un’analisi attenta e metodica consente di identificare queste inefficienze prima che compromettano l’intero progetto.

Segnali che indicano la presenza di bloatware

  1. Tempi di caricamento elevati: un’applicazione che impiega troppo tempo ad avviarsi o a rispondere potrebbe contenere funzionalità inutili;
  2. Elevata dimensione del file: se il pacchetto software o l’eseguibile supera di molto le dimensioni previste, potrebbe contenere risorse inutilizzate o ridondanti;
  3. Dipendenze non necessarie: librerie o framework aggiunti per funzioni non critiche aumentano la complessità senza un reale valore;
  4. Codice duplicato o non utilizzato: segmenti di codice che non vengono mai eseguiti o che replicano funzionalità già esistenti sono spesso una fonte di bloatware;
  5. Prestazioni hardware non proporzionali: se l’app richiede più risorse di quante ne giustifichino le funzionalità, potrebbe essere appesantita.

Strumenti per individuare il bloatware

  1. Analizzatori di codice statico: strumenti come SonarQube o ESLint aiutano a identificare codice non utilizzato, duplicato o eccessivamente complesso;
  2. Monitoraggio delle prestazioni: piattaforme come New Relic o Google Lighthouse consentono di analizzare i tempi di caricamento e il consumo di risorse;
  3. Strumenti di analisi delle dipendenze: strumenti come Depcheck o npm audit rivelano librerie inutilizzate o vulnerabili;
  4. Debugging avanzato: tecniche di profiling aiutano a individuare colli di bottiglia o funzioni che rallentano l’intera applicazione.

Best practice per l’identificazione del bloatware

  • Esegui revisioni periodiche del codice: revisione regolare del codice per rimuovere ciò che non è necessario;
  • Utilizza checklist durante lo sviluppo: verifica che ogni nuova funzione o libreria aggiunta sia essenziale per il progetto;
  • Collabora con il team: coinvolgi altri sviluppatori per ottenere feedback e suggerimenti sull’ottimizzazione del codice.

Riconoscere il bloatware in fase di sviluppo è fondamentale per prevenire problemi futuri. Un approccio proattivo consente di mantenere il software leggero, performante e conforme agli standard di qualità attesi dagli utenti e dai motori di ricerca.

I rischi del bloatware: prestazioni, sicurezza e costi

Il bloatware può sembrare un problema marginale nelle prime fasi di sviluppo, ma con il tempo i suoi effetti diventano sempre più evidenti. La presenza di codice superfluo non solo appesantisce l’applicazione, ma comporta una serie di rischi che possono compromettere l’esperienza dell’utente e minacciare la sicurezza e la competitività del software.

Prestazioni compromesse

Uno dei rischi più immediati del bloatware riguarda le prestazioni. Aggiungere funzioni e librerie non necessarie rallenta il software, causando problemi di velocità che possono essere molto frustranti per gli utenti. I principali impatti sulle prestazioni includono:

  • Tempi di caricamento elevati: le applicazioni più pesanti richiedono più tempo per caricarsi, il che può influire negativamente sull’esperienza utente, portando a una maggiore probabilità di abbandono.
  • Eccessivo utilizzo delle risorse: ogni componente aggiuntivo consuma memoria e capacità di elaborazione, rallentando l’intero sistema, soprattutto su dispositivi meno potenti.
  • Mancata ottimizzazione: senza un codice snello e ben progettato, l’applicazione può diventare ingombrante, richiedendo tempi più lunghi per l’elaborazione delle informazioni e il completamento delle operazioni.

Le applicazioni con bloatware tendono a diventare sempre più lente nel tempo, con una crescita progressiva delle risorse necessarie, creando un ciclo vizioso che non solo peggiora la qualità dell’esperienza dell’utente, ma anche le performance generali del sistema.

Sicurezza a rischio

Il bloatware non è solo un problema per le prestazioni; può anche essere una minaccia per la sicurezza dell’applicazione. Ogni libreria o componente aggiuntivo che non è strettamente necessario rappresenta una superficie d’attacco aggiuntiva per potenziali vulnerabilità. I principali rischi per la sicurezza legati al bloatware includono:

  • Librerie non aggiornate: l’inclusione di librerie obsolete che non vengono più mantenute dai rispettivi sviluppatori può creare vulnerabilità di sicurezza, poiché queste potrebbero non ricevere aggiornamenti o patch per risolvere eventuali problemi.
  • Dipendenze vulnerabili: ogni volta che viene aggiunta una libreria esterna o una dipendenza, aumentano le probabilità che una di esse contenga falle di sicurezza sfruttabili da attacchi esterni.
  • Accessi non necessari: alcune funzionalità superflue potrebbero richiedere privilegi o accessi non necessari, aumentando il rischio che i dati degli utenti o l’infrastruttura siano compromessi.

Il bloatware aumenta la superficie d’attacco dell’applicazione, creando numerosi punti vulnerabili che i malintenzionati potrebbero sfruttare per compromettere la sicurezza. Un software pieno di codice inutile e non sicuro è particolarmente esposto agli attacchi informatici, il che può causare gravi danni sia agli utenti che all’integrità dell’applicazione stessa.

Aumento dei costi

Infine, uno degli impatti più significativi del bloatware riguarda i costi. Sebbene aggiungere funzionalità e librerie extra possa sembrare una soluzione rapida per soddisfare le esigenze degli utenti, nel lungo periodo comporta spese più alte. I principali costi associati al bloatware sono:

  • Costi di manutenzione più alti: un codice più complesso richiede più tempo e risorse per essere aggiornato e mantenuto. Ogni componente aggiuntivo implica un maggiore sforzo nel monitorare, correggere e aggiornare il software.
  • Tempo di sviluppo più lungo: l’inclusione di funzionalità non necessarie rallenta lo sviluppo iniziale, poiché richiede più tempo per l’integrazione, il testing e la gestione.
  • Costi di supporto: le applicazioni più pesanti possono causare problemi di compatibilità, con conseguente necessità di supporto tecnico e risoluzione di bug frequenti, aumentando i costi di assistenza.

Inoltre, con il passare del tempo, il bloatware rende il software meno scalabile. Se non rimosso, il codice superfluo ostacola l’adattamento dell’applicazione a nuove esigenze o l’aggiunta di nuove funzionalità. Ciò significa che ogni nuova versione dell’applicazione potrebbe richiedere maggiori risorse e tempi di sviluppo più lunghi.

Strategie per evitare il bloatware nello sviluppo

Evita che il bloatware comprometta la qualità delle tue applicazioni con strategie mirate che rendano il processo di sviluppo più efficiente e il software più performante. Identificare e ridurre il bloatware fin dalle prime fasi del ciclo di vita del software è essenziale per garantire applicazioni leggere, sicure e facili da mantenere. In questo capitolo, esploreremo le migliori pratiche e strategie per prevenire il bloatware, concentrandoci su pianificazione, progettazione e gestione del codice.

Pianificazione accurata delle funzionalità

Una delle cause principali del bloatware è l’aggiunta di funzionalità non necessarie. Per evitare che ciò accada, è fondamentale adottare un approccio strategico già nelle prime fasi di sviluppo. Ecco alcuni consigli per una pianificazione efficace:

  • Analizzare i requisiti essenziali: prima di aggiungere qualsiasi funzionalità, è cruciale definire chiaramente cosa è necessario per l’applicazione. Evita di cedere a richieste “extra” che non apportano valore significativo all’esperienza dell’utente.
  • Definire una roadmap funzionale chiara: stabilisci una sequenza di priorità per lo sviluppo, concentrandoti su ciò che è davvero essenziale per soddisfare gli obiettivi del progetto.
  • Concentrarsi sul core business: mantieni il focus sulle funzionalità centrali del prodotto, evitando l’inclusione di caratteristiche che potrebbero sembrare utili ma non sono strettamente legate alla missione dell’applicazione.

Pianificare accuratamente le funzionalità permette di ridurre il rischio di inserire codice non necessario che potrebbe trasformarsi in bloatware.

Utilizzo di librerie e dipendenze minime

Le librerie esterne e le dipendenze sono risorse comuni durante lo sviluppo di software, ma è essenziale utilizzarle con cautela. Un eccesso di librerie non necessarie può facilmente generare bloatware. Ecco come evitarlo:

  • Scegliere librerie leggere e modulari: quando è necessario utilizzare librerie esterne, opta per soluzioni che siano minimali, ben documentate e aggiornate regolarmente. Preferisci quelle modulari che ti permettono di includere solo ciò di cui hai bisogno.
  • Evitare dipendenze non necessarie: ogni dipendenza aggiunta rappresenta un aumento della superficie di attacco e una potenziale fonte di bloatware. Valuta con attenzione ogni libreria e verifica se davvero è indispensabile.
  • Rimuovere le librerie inutilizzate: durante lo sviluppo, è facile accumulare librerie che vengono poi abbandonate. Esegui un monitoraggio regolare e rimuovi ciò che non è più utilizzato.

Includere solo le librerie necessarie non solo riduce il rischio di bloatware, ma migliora anche le prestazioni e la sicurezza complessiva dell’applicazione.

Pratiche di codifica pulita e ottimizzata

Una scrittura del codice efficiente è cruciale per evitare l’introduzione di bloatware. Seguendo le migliori pratiche di codifica, è possibile mantenere il codice leggero e facilmente manutenibile. Alcuni suggerimenti includono:

  • Scrivere codice modulare e riutilizzabile: suddividi il codice in moduli piccoli e ben definiti, in modo da evitare duplicazioni e ridondanze che potrebbero appesantire il software.
  • Ottimizzare le risorse: rimuovi tutte le risorse non necessarie, come immagini, file CSS o JavaScript inutilizzati, e fai attenzione alla gestione delle risorse per evitare sovraccarichi.
  • Eseguire il refactoring periodico: esegui il refactoring del codice regolarmente per semplificarlo, eliminarne le parti obsolete e migliorare l’efficienza complessiva.

Un codice pulito e ben strutturato non solo aiuta a prevenire il bloatware, ma rende anche il processo di manutenzione e aggiornamento più semplice ed economico.

Monitoraggio e testing continui

Il monitoraggio costante e il testing accurato sono essenziali per garantire che il software rimanga privo di bloatware durante tutto il ciclo di vita. Implementando test e tecniche di monitoraggio efficaci, è possibile individuare e correggere i problemi prima che diventino critici. Le principali azioni da intraprendere sono:

  • Testing delle prestazioni: esegui test di carico e di stress per misurare l’impatto delle funzionalità aggiuntive e delle dipendenze. Verifica che l’applicazione funzioni in modo fluido anche sotto carico.
  • Analisi statica del codice: utilizza strumenti di analisi statica per identificare parti di codice che potrebbero causare inefficienze o contenere bloatware.
  • Feedback dagli utenti: raccogli feedback dagli utenti per identificare eventuali lamentele relative alle prestazioni o alla complessità dell’applicazione.

Implementando un sistema di testing continuo, puoi garantire che l’applicazione rimanga sempre ottimizzata e priva di codice superfluo.

Formazione continua del team di sviluppo

Infine, una delle strategie più efficaci per evitare il bloatware è la formazione continua del team di sviluppo. Gli sviluppatori devono essere costantemente aggiornati sulle migliori pratiche e sugli strumenti più recenti per garantire che il codice sia sempre snello e performante. Alcuni passi fondamentali includono:

  • Promuovere il design minimalista: sensibilizza il team sull’importanza di adottare un approccio minimalista nel design e nella scrittura del codice.
  • Incoraggiare la revisione del codice tra pari: il peer review è fondamentale per identificare e rimuovere il codice non necessario e migliorare la qualità complessiva del software.
  • Fornire formazione sugli strumenti di ottimizzazione: assicurati che il team sia competente nell’uso degli strumenti di ottimizzazione del codice, come quelli per il controllo delle dipendenze o per il refactoring del codice.

Una formazione adeguata aiuta il team a prendere decisioni più consapevoli, evitando l’introduzione di bloatware e migliorando le prestazioni e la sicurezza del software.

Strumenti e best practice per un codice leggero ed efficiente

Creare software leggero ed efficiente è una sfida fondamentale nello sviluppo moderno. L’adozione di strumenti appropriati e l’implementazione di best practice nella scrittura del codice sono essenziali per evitare l’introduzione di bloatware, migliorare le prestazioni e ridurre i costi di manutenzione.

Utilizzo di strumenti per l’analisi del codice

Una delle prime azioni da intraprendere per mantenere il codice pulito e leggero è l’utilizzo di strumenti di analisi del codice. Questi strumenti sono progettati per rilevare problematiche come il codice non utilizzato, la duplicazione e altre inefficienze che potrebbero contribuire al bloatware. Ecco alcuni strumenti utili:

  • SonarQube: uno strumento di analisi statica del codice che rileva i difetti nel codice, le vulnerabilità di sicurezza e le aree di miglioramento. SonarQube è particolarmente utile per identificare duplicazioni e segmenti di codice non necessari.
  • ESLint (per JavaScript): aiuta a mantenere il codice JavaScript pulito e senza errori, identificando codice obsoleto e stilisticamente incoerente. È utile per evitare l’introduzione di codice non ottimizzato.
  • PMD (per Java): uno strumento di analisi statica che esamina il codice alla ricerca di potenziali inefficienze e migliora la qualità del software, evitando il bloatware causato da codice ridondante.
  • Checkstyle: un altro strumento utile per analizzare la qualità del codice Java e mantenerlo conforme agli standard definiti.

Questi strumenti permettono di identificare e correggere facilmente le inefficienze del codice, prevenendo la crescita del bloatware e migliorando la qualità complessiva.

Ottimizzazione delle dipendenze

Un altro aspetto fondamentale per mantenere il codice leggero è la gestione efficiente delle dipendenze. Le dipendenze esterne, se non monitorate correttamente, possono facilmente appesantire un’applicazione. Ecco come ottimizzarle:

  • Usare solo dipendenze necessarie: prima di aggiungere una nuova libreria o dipendenza, valuta con attenzione se è davvero necessaria per il progetto. Ogni dipendenza aggiunge una certa quantità di codice che deve essere caricato e gestito.
  • Versione minima delle librerie: quando possibile, scegli versioni leggere o ridotte delle librerie. Alcuni framework e librerie offrono versioni minimaliste che includono solo le funzionalità essenziali.
  • Dipendenze modulari: preferisci librerie e framework modulari che ti permettano di importare solo le parti necessarie, evitando di caricare componenti superflui.
  • Strumenti per la gestione delle dipendenze: strumenti come Webpack (per JavaScript) e Maven (per Java) possono essere utilizzati per ridurre al minimo le dipendenze caricate nell’applicazione, ottimizzando le performance.

Una corretta gestione delle dipendenze non solo mantiene il codice più snello ma riduce anche il rischio di vulnerabilità di sicurezza e bug derivanti da librerie inutilizzate o obsolete.

Best practice per una codifica snella

Adottare le migliori pratiche durante la scrittura del codice è fondamentale per evitare il bloatware. Ecco alcuni accorgimenti per scrivere codice efficiente e leggero:

  • Scrivere codice modulare: il codice modulare è più facile da mantenere, riutilizzare e testare. Suddividi il codice in unità riutilizzabili che possano essere facilmente sostituite o aggiornate senza compromettere l’intera applicazione.
  • Rimuovere il codice inutilizzato: una delle cause principali di bloatware è il codice non utilizzato o il codice obsoleto. Esegui una revisione regolare del codice per eliminare tutte le funzionalità che non sono più necessarie o utilizzate.
  • Combinare e minimizzare i file: per il codice front-end, è buona prassi combinare e minimizzare i file JavaScript e CSS per ridurre il numero di richieste HTTP e migliorare i tempi di caricamento dell’applicazione.
  • Ottimizzare le immagini e le risorse multimediali: le immagini e altre risorse multimediali possono pesare notevolmente su un’applicazione. Utilizza strumenti come ImageOptim o TinyPNG per ridurre la dimensione dei file senza compromettere la qualità visiva.

Scrivere codice modulare e pulito, privo di ridondanze, è una delle migliori strategie per garantire che l’applicazione resti leggera ed efficiente.

Automazione e integrazione continua

L’automazione e l’integrazione continua (CI) sono fondamentali per mantenere un flusso di lavoro regolare e senza intoppi, evitando l’accumulo di bloatware. Utilizzare strumenti di automazione permette di eseguire test, analisi e ottimizzazioni in tempo reale, garantendo la qualità del codice senza interventi manuali. Alcuni strumenti che facilitano questo processo sono:

  • Jenkins: un server di automazione open source che aiuta a integrare e distribuire il codice automaticamente. Consente di eseguire test di regressione e analisi statiche del codice ogni volta che viene implementata una nuova funzionalità.
  • CircleCI: una piattaforma di integrazione continua che ottimizza i processi di test e distribuzione, riducendo il rischio di introdurre bloatware nelle versioni del software.
  • Travis CI: uno strumento di CI che può essere integrato con repository GitHub per automatizzare la compilazione, il test e la distribuzione del codice, garantendo un ciclo di vita del software senza intoppi.

Con l’integrazione continua e l’automazione, è possibile mantenere la qualità del codice alta e impedire l’inclusione di bloatware che potrebbe rallentare il progetto.

Monitoraggio e ottimizzazione delle prestazioni in tempo reale

Un’altra best practice importante per mantenere il codice leggero ed efficiente è il monitoraggio delle prestazioni in tempo reale. Strumenti di monitoraggio permettono di rilevare eventuali problemi di performance e di carico, identificando rapidamente le aree del codice che causano rallentamenti o inefficienze. Alcuni strumenti da considerare sono:

  • New Relic: un’applicazione di monitoraggio delle prestazioni che fornisce insight in tempo reale su come l’applicazione sta performando, aiutando a individuare bottlenecks o parti di codice inefficienti.
  • AppDynamics: simile a New Relic, AppDynamics è utile per monitorare in tempo reale le performance delle applicazioni e garantire che restino leggere e veloci.
  • Google Lighthouse: uno strumento che permette di misurare la qualità delle performance, l’accessibilità e le best practice di un sito web o di un’applicazione. È un ottimo strumento per identificare risorse pesanti e ottimizzare le prestazioni.

Il monitoraggio costante delle prestazioni consente di mantenere il software sempre ottimizzato e prevenire che il bloatware rallenti il sistema.

Conclusioni

Il bloatware rappresenta una delle sfide più insidiose nello sviluppo software moderno. Sebbene possa sembrare un problema minore inizialmente, le sue implicazioni sulle prestazioni, sulla sicurezza e sui costi a lungo termine possono essere devastanti. Questo articolo ha esplorato cos’è il bloatware, come identificarlo nei progetti software, e ha evidenziato i rischi associati, come la riduzione delle prestazioni, l’aumento della superficie di attacco e l’incremento dei costi di manutenzione.

Per contrastare il bloatware, è fondamentale adottare una serie di strategie e best practice. L’utilizzo di strumenti di analisi del codice, la gestione oculata delle dipendenze, l’adozione di un codice modulare e ottimizzato, nonché l’integrazione di tecniche di monitoraggio delle prestazioni in tempo reale, sono tutte azioni cruciali per evitare che il software diventi appesantito e difficile da gestire. Inoltre, l’automazione e l’integrazione continua (CI) giocano un ruolo decisivo nel mantenere il codice sempre efficiente e senza problemi.

In sintesi, sebbene la lotta contro il bloatware richieda un impegno costante e l’adozione di strategie mirate, i benefici di un’applicazione più leggera, sicura e performante sono decisamente superiori. Con una gestione adeguata, è possibile sviluppare software che non solo risponde alle esigenze degli utenti, ma che è anche facile da mantenere, sicuro e pronto a scalare in futuro.

Redazione
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