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BlackByte: Il Ritorno della Gang di dopo alcuni mesi di inattività

Pietro Melillo : 24 Giugno 2024 07:21

Negli ultimi anni, il panorama della cybersecurity è stato segnato da continui attacchi ransomware, con gruppi criminali che si evolvono costantemente per eludere le difese. Uno di questi gruppi, noto come BlackByte, è recentemente tornato in azione dopo mesi di inattività, rilanciando la sua strategia di doppia estorsione e introducendo un nuovo Data Leak Site (DLS).

Origini e Metodi Operativi di BlackByte

Blackbyte DLS

BlackByte è emerso come una minaccia significativa nel luglio 2021, rapidamente attirando l’attenzione delle autorità come l’FBI e il Secret Service statunitense. Questo gruppo è noto per sfruttare vulnerabilità nei sistemi informatici per ottenere l’accesso non autorizzato e distribuire il loro ransomware. Una delle tecniche più comuni utilizzate da BlackByte è l’uso di vulnerabilità note nei server Microsoft Exchange, un metodo che è stato sfruttato anche da altri gruppi ransomware​​​​.

Modello di Business: Ransomware-as-a-Service (RaaS)

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BlackByte opera secondo un modello di Ransomware-as-a-Service (RaaS), che consente ad affiliati di utilizzare il ransomware in cambio di una percentuale dei profitti. Questo modello di business permette una diffusione più ampia del ransomware e una maggiore difficoltà nel tracciare e fermare le operazioni del gruppo. Gli affiliati di BlackByte possono personalizzare gli attacchi e sfruttare il ransomware per colpire specifici obiettivi​​.

Ransomnote del gruppo Blackbyte

Tecniche di Infiltrazione e Attacco

BlackByte utilizza una varietà di tecniche per infiltrarsi nei sistemi delle vittime. Queste includono:

  • Phishing: L’invio di email di phishing per ingannare gli utenti e ottenere credenziali di accesso.
  • Living-off-the-Land Binaries (LoLBins): Utilizzo di strumenti già presenti nei sistemi operativi per evitare la rilevazione.
  • AnyDesk: Un software di gestione remota spesso utilizzato per il controllo dei sistemi infettati e per il movimento laterale all’interno della rete​​​​​​.

Evoluzione e Miglioramenti

Dopo un periodo iniziale di attività, la gang ha apportato modifiche significative al proprio ransomware. Ad esempio, una versione iniziale del ransomware aveva una vulnerabilità che permetteva alle vittime di decrittare i propri file senza pagare il riscatto. Questa vulnerabilità è stata rapidamente corretta nelle versioni successive, che hanno introdotto metodi di crittografia più complessi e l’uso di più chiavi di crittografia per ogni attacco​​.

Doppia Estorsione

Una caratteristica distintiva degli attacchi di BlackByte è la doppia estorsione. Oltre a crittografare i dati delle vittime, la gang minaccia di pubblicare i dati rubati su un Data Leak Site (DLS) accessibile tramite Tor. Questo approccio mette una doppia pressione sulle vittime, costringendole a pagare per evitare sia la perdita di dati che danni reputazionali​​​​.

Un Nuovo Inizio

Dopo l’ultimo attacco noto a marzo 2024, BlackByte è scomparso dai radar, facendo pensare a molti che il gruppo fosse stato smantellato o che avesse cessato le attività.

Post apparso sul DLS di blackbyte dell’ultima vittima di Marzo 2024

Tuttavia, un recente annuncio sul loro nuovo DLS suggerisce il contrario. Il messaggio (vedi immagine) informa che ora è possibile scaricare i file delle aziende tramite indirizzi Tor, con un sistema rinnovato che promette di rendere più facile la visualizzazione e il download dei dati rubati.

Banner “new info”

Dettagli del Nuovo DLS

Il nuovo DLS di BlackByte rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai loro precedenti tentativi. La piattaforma aggiornata permette una navigazione più intuitiva e l’accesso a una lista di aziende con relativi file compromessi. Questo sistema, che sfrutta la rete Tor per garantire l’anonimato, consente ai criminali di operare con maggiore sicurezza e di raggiungere un pubblico più ampio di potenziali acquirenti di dati sensibili.

Vittime Note

Nel corso della sua attività, BlackByte ha colpito diverse organizzazioni di rilievo, tra cui:

  1. Aziende Manifatturiere: Imprese del settore industriale hanno subito gravi interruzioni operative a causa della crittografia dei loro sistemi di controllo.
  2. Istituzioni Sanitarie: Ospedali e cliniche sono stati costretti a sospendere le operazioni a causa dell’inaccessibilità ai dati dei pazienti, mettendo a rischio vite umane.
  3. Enti Governativi: Agenzie governative hanno visto compromessi dati sensibili e classificati, con conseguenze potenzialmente devastanti per la sicurezza nazionale.

Implicazioni e Misure di Difesa

Il ritorno di BlackByte con una strategia rinnovata sottolinea l’importanza di un approccio proattivo alla cybersecurity. Le organizzazioni devono investire in soluzioni di sicurezza avanzate, come la segmentazione della rete, il monitoraggio continuo delle anomalie e la formazione dei dipendenti su pratiche di sicurezza informatica. Inoltre, è essenziale avere piani di risposta agli incidenti ben definiti e regolarmente testati per minimizzare i danni in caso di attacco.

Conclusione

BlackByte rappresenta una delle tante minacce nel mondo in continua evoluzione della cybersecurity. Il loro ritorno e l’adozione di un nuovo DLS dimostrano come i gruppi ransomware continuino a innovare per massimizzare i loro profitti. Per le organizzazioni, la consapevolezza delle minacce e l’adozione di misure di sicurezza adeguate sono cruciali per difendersi da questi attacchi sempre più sofisticati.

Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali altre sorprese BlackByte riserverà nel prossimo futuro. Nel frattempo, la comunità globale della cybersecurity deve rimanere vigile e collaborare per contrastare queste minacce persistenti.

Pietro Melillo
Membro e Riferimento del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab, è un ingegnere Informatico specializzato in Cyber Security con una profonda passione per l’Hacking e la tecnologia, attualmente CISO di WURTH Italia, è stato responsabile dei servizi di Cyber Threat Intelligence & Dark Web analysis in IBM, svolge attività di ricerca e docenza su tematiche di Cyber Threat Intelligence presso l’Università del Sannio, come Ph.D, autore di paper scientifici e sviluppo di strumenti a supporto delle attività di cybersecurity. Dirige il Team di CTI "RHC DarkLab"