
GPT e linguaggio in codice: come l’AI diventa un vettore pedocriminale invisibile
Parliamo spesso di intelligenza artificiale e dei suoi rischi: disinformazione, uso militare, deepfake.Ma c’è un fronte ancora poco esplorato e ben più subdolo: l’uso dei GPT pubblici come canali di comunicazione indiretta per ambienti pedocriminali. Un pericolo non solo teorico, ma già concretamente realizzabile Per dimostrare la gravità del fenomeno, ho creato personalmente un agente GPTs pubblico attraverso l’interfaccia ufficiale messa a disposizione da OpenAI. Si tratta di quei modelli personalizzati che chiunque può pubblicare e condividere liberamente sotto forma di “assistenti conversazionali”. Il suo nome era innocuo: Amore Universale. Appariva come un assistente spirituale, orientato al supporto emotivo. Nessuna parola vietata.










