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Attenti agli intrusi in Microsoft Teams! Black Basta sfrutta attacchi di ingegneria sociale per violare le reti

Redazione RHC : 6 Novembre 2024 07:08

L’operazione ransomware Black Basta ha recentemente modificato le sue tattiche di ingegneria sociale, passando all’uso di Microsoft Teams per impersonare l’help desk aziendale e contattare i dipendenti. In passato, il gruppo mirava alle caselle di posta elettronica delle vittime, bombardandole con migliaia di e-mail di spam, come newsletter e conferme di iscrizione, senza contenuti direttamente dannosi. Una volta che i dipendenti erano sovraccaricati dal volume di queste comunicazioni, gli hacker li contattavano fingendosi il supporto IT per offrire assistenza. A quel punto, convincevano la vittima a installare software di accesso remoto come AnyDesk, permettendo loro di prendere il controllo dei dispositivi.

Dopo aver ottenuto l’accesso ai dispositivi aziendali, Black Basta eseguiva script che installavano ulteriori payload, tra cui strumenti di controllo remoto come ScreenConnect e NetSupport Manager, oltre a Cobalt Strike, un software noto per le sue capacità di penetrazione. Con questi strumenti, gli attaccanti riuscivano a ottenere un accesso prolungato alle reti aziendali, passando rapidamente a compromettere altri dispositivi, elevare i privilegi e avviare la distribuzione del ransomware vero e proprio. Tale approccio è stato utilizzato in centinaia di attacchi su scala globale, colpendo numerose aziende.

Recentemente, Black Basta ha ulteriormente evoluto le proprie strategie, puntando su Microsoft Teams per portare avanti i propri attacchi. Il gruppo utilizza profili esterni creati su Microsoft Entra ID, scegliendo nomi come “supportserviceadmin” o “cybersecurityadmin” per rendere credibile l’identità di help desk aziendale agli occhi delle vittime. Come spiegato dai ricercatori di ReliaQuest, questi profili sono progettati per convincere gli utenti che il messaggio provenga da un supporto interno, con nomi visualizzati in modo da apparire centrati e professionali all’interno della chat.

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Il modus operandi del gruppo prevede quindi un contatto via Teams, in cui gli aggressori richiedono ai dipendenti di installare nuovamente AnyDesk o di avviare strumenti di assistenza remota come Quick Assist. Alcuni messaggi includono anche codici QR che rimandano a domini specifici, ma il loro scopo esatto non è stato ancora completamente compreso. Tuttavia, questo elemento rappresenta un ulteriore stratagemma per ingannare i dipendenti e ottenere l’accesso remoto ai loro dispositivi aziendali.

Una volta che l’accesso è stato stabilito, gli hacker criminali possono installare payload dannosi come “AntispamAccount.exe”, “AntispamUpdate.exe” e “AntispamConnectUS.exe“. Questi file possono fungere da proxy per garantire la comunicazione tra i dispositivi infettati e i server di comando e controllo, come nel caso di SistemaBC, un malware utilizzato in passato da Black Basta. Alla fine, viene implementato anche Cobalt Strike, consentendo agli attaccanti un accesso completo al dispositivo compromesso e la possibilità di espandere la propria presenza in tutta la rete aziendale.

Per limitare i rischi legati a queste nuove tattiche, ReliaQuest consiglia alle organizzazioni di restringere la comunicazione con utenti esterni su Microsoft Teams, abilitando tale funzione solo per i domini considerati affidabili. Inoltre, suggerisce di attivare la registrazione di eventi, in particolare per le chat create, in modo da individuare tempestivamente attività sospette. Questo approccio può aiutare le aziende a prevenire intrusioni simili e a rispondere rapidamente qualora si verificassero incidenti di questo tipo.

Redazione
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