Redazione RHC : 13 Febbraio 2024 11:55
I matematici dell’Università Russa dell’Amicizia dei Popoli (RUDN) hanno sviluppato un concetto innovativo per l’Internet delle cose. Hanno proposto l’uso di droni per l’elaborazione dei dati, che eliminerà la necessità dei tradizionali data center cloud.
Questo approccio aiuta ad accelerare la rete. Infatti i dati verranno portati dai droni in prossimità degli utenti diminuendo in modo drastico la latenza e aumentando la velocità di accesso ai dati stessi.
L’essenza dell’Internet of Things è creare una rete che unisca sia i dispositivi personali degli utenti che i comuni elettrodomestici professionali. Oggi il problema principale è trovare la combinazione ottimale tra funzionalità ed efficienza energetica. Per risolvere questo problema, gli scienziati dell’Università hanno proposto una nuova architettura di rete basata sul principio del fog computing.
Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi (o persone di qualsiasi età) alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Il fog computing è uno strato intermedio tra i centri cloud remoti e i dispositivi degli utenti finali in cui i dati vengono archiviati ed elaborati. Gli scienziati hanno proposto un approccio innovativo utilizzando i droni per il fog computing. I droni si spostano nei luoghi in cui è richiesta l’elaborazione dei dati, riducendo i tempi di risposta e migliorando l’affidabilità e le prestazioni dell’infrastruttura di rete.
Rispetto ad una rete IoT tradizionale, l’utilizzo di droni per il fog computing mostra una notevole riduzione della latenza media. Soprattutto quando il numero di nodi della rete è elevato. Ad esempio, in una rete con 500 nodi, il ritardo si riduce di quasi 2 volte. Questo sottolinea l’efficacia dell’approccio proposto. Con una rete di 100 nodi, la differenza è piccola, ma indica comunque i vantaggi dell’utilizzo dei droni per il fog computing.
Ammar Muthanna, dottore in scienze tecniche e direttore del Centro per la modellazione di reti wireless di nuova generazione presso l’Università RUDN, sottolinea che il fog computing è una soluzione promettente che può migliorare significativamente i parametri di rete riducendo la latenza e aumentando la velocità di elaborazione dei dati.
Si prevede che i droni si sposteranno attivamente per la città svolgendo attività di elaborazione dei dati e verranno adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tale tecnologia.
Un avviso è comparso sul sito ufficiale di Busitalia, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce il trasporto pubblico nelle province di Padova e Rovigo. In mezzo agli aggiornam...
Abbiamo già osservato come il tempo tra la divulgazione pubblica di un exploit e il suo sfruttamento reale si stia accorciando sempre di più. Questa tendenza è direttamente legata alla ...
Nelle ultime ore è comparso su sul noto forum underground chiuso in lingua russa XSS un annuncio particolarmente interessante pubblicato dall’utente redblueapple2. L’inserzione prop...
Abbiamo spesso su Red Hot Cyber ripetuto questa frase: ‘Combattere il cybercrime è come estirpare le erbacce: se lasci le radici, ricresceranno.’ Oggi, più che mai, questa veri...
Microsoft ha rilasciato un aggiornamento di sicurezza critico per risolvere il CVE-2025-29810, una vulnerabilità di elevazione dei privilegi che colpisce Active Directory Domain Services (AD DS)....
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006