Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

La tecnologia del programma Apollo 11 – Missione Luna, andata e ritorno.

Roberto Campagnola : 27 Maggio 2021 08:00

Autore: Roberto Campagnola
Data Pubblicazione: 22/05/2021

L’industria spaziale, oggi come nel passato, è sempre stata portatrice di progresso e grandi innovazioni. Una sezione del sito della NASA è interamente dedicata a illustrare le ricadute sulla vita di tutti noi delle missioni spaziali, del passato e non solo. (https://spinoff.nasa.gov/).

Tra le missioni un posto di riguardo, ovviamente, deve essere riservato al programma Apollo che portò il primo uomo sulla Luna nel 1969. Spesso si sente dire che siamo andati sulla Luna con un computer che è molto meno potente di uno smartphone. La realtà è un po’ diversa. I computer presenti a bordo dei veicoli Saturn e Apollo erano 5:

  • un IBM LVDC (Launch Vehicle Digital Computer) a bordo del Saturn V;
  • un Honeywell SCS (Stabilization and Control System) nel modulo di comando;
  • un TRW AGS (Abort Guidance System) nel modulo lunare.
  • due Raytheon AGC – APOLLO GUIDANCE COMPUTER , uno nel modulo lunare e uno nel modulo di comando.

Iscriviti GRATIS alla RHC Conference 2025 (Venerdì 9 maggio 2025)

Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.

La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
Potete iscrivervi gratuitamente all'evento utilizzando questo link.

Per ulteriori informazioni, scrivi a redazione@redhotcyber.com oppure su Whatsapp al 379 163 8765


Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

La potenza di calcolo degli AGC era ovviamente inferiore a quella a cui siamo abituati oggi, ma bisogna ricordare che l’unico compito per cui erano programmati era la navigazione: gli AGC, quindi, erano quindi perfettamente adatti a svolgere i complessi calcoli e operazioni richiesti.

Inoltre, si deve sottolineare che altri compiti ed operazioni erano svolti dai computer a terra: il Real Time Computer Complex dell’IBM installato presso il Manned Spacecraft Center di Houston riceveva, processava e inviava al Mission Control Center i dati delle capsule Apollo ed era formato da 5 mainframe IBM System/360 modello 75J, che rappresentavano lo state of the art per l’industria informatica dell’epoca.

Uno sguardo all’Hardware

L’Apollo Guidance Computer fu il primo computer a montare un processore a circuiti integrati a base di silicio. Aveva una frequenza di 2,048 Mhz, e delle prestazioni comparabili con i primi personal computer che si sarebbero diffusi alla fine degli anni ’70.


Apollo Guidance Computer e DSKY

L’AGC usava come unità nativa word da 15 bit più 1 bit per la parità, montava una memoria RAM a nucleo magnetico da 2K word, e una memoria core-rope ROM di 36K word.

La memoria RAM era a nucleo magnetico in cui l’informazione, era scritta e letta sfruttando il fenomeno dell’isteresi magnetica dovuta al passaggio di corrente attraverso degli anelli di ossido di ferro. La ROM core-rope era un tipo di architettura di memoria di sola lettura a nucleo di ferro, in cui i nuclei di ossido di ferro agivano solo da trasformatori.

Entrambe le memorie sono furono programmate dall’ Instrumentation Lab del MIT e costruite dalla Raytheon.

Gli astronauti interagivano con l’AGC attraverso il DSKY Display and keyboard. I comandi erano inseriti numericamente, attraverso numeri a due cifre: VERB e NOUN; il comando VERB indicava l’azione da compiere, il comando NOUN specifica su quale dato dovesse essere compiuta l’azione VERB.


Memoria core-rope Apollo Guidance Computer

Uno sguardo al Software

Il software fu scritto in linguaggio assembly AGC e fu sviluppato sempre dall’Instrumentation Lab del MIT. Rappresenta una pietra miliare nel campo del software engineering per le scelte di programmazione a quel tempo pionieristiche, per gli avanzati standard di progettazione e per le l’introduzione dei concetti quali elaborazione asincrona e schedulazione delle priorità che rimediarono, per esempio, al sovraccarico di dati avvenuto durante la discesa sulla Luna dell’Apollo 11, permettendo agli astronauti di completare l’allunaggio in sicurezza.

Tale software costituì le basi per il software di guida e navigazione del programma Space Shuttle immediatamente successivo al programma Apollo e per il moderno sistema fly-by-wire per velivoli militari e civili, a ulteriore riprova dell’utilità dell’esplorazione spaziale.


Margaret Hamilton, accanto al software dell’Apollo 11.

Margaret Hamilton, è stata la direttrice della programmazione del software del progetto Apollo. Se volete saperne di più di chi era Margaret Hamilton, vi rimandiamo al canale YouTube di RedHotCyber.

Roberto Campagnola

credits:

https://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_Guidance_Computer

https://en.wikipedia.org/wiki/Magnetic-core_memory

Paolo Attivissimo-Luna, sì ci siamo andati

https://en.wikipedia.org/wiki/Core_rope_memory

Roberto Campagnola
Laureato in fisica delle particelle, attualmente assegnista di ricerca presso i Laboratori Nazionali di Frascati-INFN e il CERN, si occupa dell’upgrade dell’esperimento CMS – Compact Muon Solenoid per il Large Hadron Collider.

Articoli in evidenza

Spotify è Andato giù e DarkStorm Rivendica un attacco DDoS col botto!

​Il 16 aprile 2025, Spotify ha subito un’interruzione del servizio che ha colpito numerosi utenti in Italia e nel mondo. A partire dalle ore 14:00, migliaia di segnalazioni sono state re...

20 Milioni di euro persi da IKEA per un attacco Ransomware

Fourlis Group, il gestore dei negozi IKEA in Grecia, Cipro, Romania e Bulgaria, ha dichiarato di aver subito un attacco ransomware prima del Black Friday del 27 novembre 2024, che ha causato...

CVE a rischio! La spina dorsale della cybersecurity Occidentale potrebbe spegnersi oggi. Riflessioni

Noi di Red Hot Cyber lo diciamo da tempo: affidarsi esclusivamente a infrastrutture critiche gestite da enti statunitensi è un rischio per l’autonomia strategica europea. È anni che s...

Breach Forums che fine hai fatto? Sequestro in corso, Honeypot federale o Disservizio?

A partire da poco dopo la mezzanotte del 15 aprile 2025, BreachForums – uno dei principali forum underground – risulta offline sia nella sua versione clearnet che nella controparte su re...

Un Exploit Zero Day su FortiGate in vendita nei forum underground per 6.500 dollari

Un utente anonimo ha pubblicato nel forum underground chiuso Exploit un annuncio che ha subito attirato l’attenzione della comunità di cybersecurity: la vendita di un exploit zero-day...