Redazione RHC : 21 Aprile 2025 17:11
La Cina introdurrà corsi di intelligenza artificiale per gli studenti delle scuole primarie e secondarie questo autunno. L’iniziativa prevede che i bambini a partire dai sei anni imparino a conoscere i chatbot, la tecnologia dell’intelligenza artificiale e l’etica, nell’ambito di un’iniziativa volta a rafforzare la propria posizione nel campo dell’intelligenza artificiale.
L’iniziativa fa parte di un piano più ampio per sviluppare un curriculum pluriennale di intelligenza artificiale, istituire un sistema di formazione e promuovere l’istruzione in materia di intelligenza artificiale a livello nazionale. L’espansione della formazione in intelligenza artificiale in Cina segue la rapida ascesa di DeepSeek, un’azienda nazionale di intelligenza artificiale che ha attirato l’attenzione globale.
Il Ministero dell’Istruzione ha designato 184 scuole come istituti pilota per programmi di intelligenza artificiale, gettando le basi per un’implementazione a livello nazionale. Il Ministro dell’Istruzione Huai Jinpeng ha definito l’intelligenza artificiale la “chiave d’oro” per il futuro dell’istruzione del Paese.
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La Cina non è l’unica a integrare l’intelligenza artificiale nell’istruzione. Secondo e-Estonia, l’Estonia ha annunciato di recente che il programma AI Leap 2025 verrà lanciato il 1° settembre per offrire a 20.000 studenti delle classi 10-11 e a 3.000 insegnanti l’accesso gratuito alle principali applicazioni e alla formazione in materia di intelligenza artificiale.
“Stiamo iniziando un nuovo capitolo nello sviluppo del nostro sistema educativo e della società digitale”, ha affermato il presidente estone Alar Karis riporta Fortune. “L’intelligenza artificiale ha cambiato il mondo in modo permanente e, come tutti i settori, il sistema educativo deve adattarsi a questi cambiamenti”.
Il Canada e la Corea del Sud hanno introdotto libri di testo digitali basati sull’intelligenza artificiale e programmi di supporto agli insegnanti, mentre una scuola privata nel Regno Unito ha inaugurato un’aula “senza insegnante” in cui gli studenti utilizzano visori per la realtà virtuale e piattaforme di intelligenza artificiale al posto dell’insegnamento tradizionale.
Nonostante il potenziale rivoluzionario dell’intelligenza artificiale nell’apprendimento, molte aziende e ministeri dell’istruzione restano prudenti nell’affidarsi completamente a questi strumenti. L’IA può diventare un tutor personale gratuito, disponibile ovunque e in qualsiasi momento, ma porta con sé anche sfide etiche e di sicurezza.
Le Nazioni Unite hanno messo in guardia su questi rischi, chiedendo un uso inclusivo e responsabile dell’IA, con linee guida che mettano al centro l’umanità e la tutela dei minori. Anche i principali leader del settore educativo concordano su questa visione.
Ora però tocca all’Italia: è il momento di dare un segnale concreto e lungimirante, non tra dieci anni quando sarà troppo tardi, ma oggi, cogliendo questa occasione per guidare l’innovazione educativa con coraggio e responsabilità.
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