Redazione RHC : 23 Settembre 2022 08:01
Imperva annuncia di aver battuto il record di protezione DDoS.
Di recente, uno dei suoi clienti, un anonimo provider di telecomunicazioni cinese, è stato oggetto di un lungo e potente attacco durato più di quattro ore, durante le quali la vittima ha ricevuto 25,3 miliardi di richieste.
L’azienda afferma che questo cliente è stato spesso soggetto ad attacchi DDoS con volumi di traffico insolitamente elevati, ma questo incidente ha superato tutti i precedenti.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
L’attacco DDoS da record si è verificato il 27 giugno 2022, raggiungendo un picco di 3,9 milioni di richieste al secondo (RPS), con una media di 1,8 milioni di RPS.
Anche se non è paragonabile a un altro attacco da record che Google ha registrato a giugno (allora la potenza DDoS ha superato i 46 milioni di RPS), Imperva spiega che l’attacco ha impiegato un tempo insolitamente lungo.
Di solito gli attacchi con picchi di oltre un milione di richieste al secondo durano da pochi secondi a diversi minuti, ma questo attacco è durato più di quattro ore.
L’azienda spiega che solo un attacco DDoS su dieci dura più di un’ora e una percentuale ancora più piccola di aggressori può dimostrare una “potenza di fuoco” così lunga.
“L’attacco è iniziato a 3,1 milioni di richieste al secondo e poi si è mantenuto a circa 3 milioni di richieste al secondo. Dopo che l’attacco ha raggiunto il picco di 3,9 milioni di RPS, la potenza è diminuita per diversi minuti, ma poi è tornata uguale per un’altra ora”
affermano gli esperti.
Secondo gli esperti, dietro questo attacco c’era una potente botnet senza nome che si è diffusa in180 paesi in tutto il mondo.
Questa botnet include più di 170.000 dispositivi, inclusi router, fotocamere intelligenti, server vulnerabili e dispositivi IoT scarsamente protetti.
La maggior parte degli indirizzi IP da cui è stato lanciato l’attacco si trovano negli Stati Uniti, in Brasile e in Indonesia.
Il 25 febbraio 2025 WindTre ha rilevato un accesso non autorizzato ai sistemi informatici utilizzati dai propri rivenditori. L’intrusione, riconosciuta come un’azione malevola, è st...
Ancora non sono chiari i motivi che hanno causato un grave Blackout in Spagna e Portogallo nelle ultime ore. Vaste aree sono rimaste senza energia elettrica, scatenando un’ondata di speculazion...
Un’improvvisa e massiccia interruzione di corrente ha colpito la Penisola Iberica, gettando vaste zone di Spagna e Portogallo al buio e causando significative interruzioni alle infras...
Il report DarkMirror Q1 2025 di DarkLab, il laboratorio di Cyber Threat Intelligence di Red Hot Cyber, offre un’analisi dettagliata dell’evoluzione del ransomware in Italia e nel mondo. ...
Lo sviluppo di supercomputer per l’intelligenza artificiale sta entrando in una nuova orbita: in termini di scala, costi e consumi energetici e infrastrutture e megaprogetti. Uno studio condott...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006