Redazione RHC : 23 Agosto 2024 09:03
Gli specialisti di PatchStack hanno scoperto una vulnerabilità critica nel plugin LiteSpeed Cache per WordPress, che consente di ottenere i diritti di amministratore sul sito.
Il bug colpisce potenzialmente più di 5 milioni di siti che utilizzano questo plugin. Anche Wordfence si è unito al rapporto di PatchStack e ha emesso il proprio avviso sulla vulnerabilità.
LiteSpeed Cache è un popolare plug-in di memorizzazione nella cache per WordPress con oltre 5 milioni di installazioni attive.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure se solamente un curioso, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
L’errore riguarda tutte le versioni del plugin fino alla versione 6.4 inclusa, il cui aggiornamento è stato rilasciato il 13 agosto. Si consiglia vivamente agli utenti di aggiornare il plug-in all’ultima versione (6.4.1) il prima possibile per evitare potenziali attacchi.
La vulnerabilità relativa all’elevazione dei privilegi CVE-2024-28000 (punteggio CVSS: 9,8) consente a un utente malintenzionato non autenticato di ottenere l’accesso a livello di amministratore, il che rende possibile scaricare e installare plug-in dannosi. Un criminale informatico può falsificare un ID utente e accedere come amministratore utilizzando l’API REST /wp-json/wp/v2/users. Tali azioni portano al pieno controllo del sito vulnerabile.
Il problema è che la funzione di simulazione utente nel plugin utilizza un hash debole. Questo hash viene generato in base a un numero casuale, facile da prevedere poiché dipende dal tempo con una precisione di un microsecondo. Di conseguenza, ci sono solo un milione di possibili valori hash. Inoltre, il generatore di numeri casuali non è crittograficamente sicuro e l’hash non è protetto da misure aggiuntive come il salting o il collegamento a una richiesta o a un utente specifico.
Vale la pena notare che la vulnerabilità non può essere sfruttata sui siti WordPress che funzionano sulla piattaforma Windows, poiché la funzione di generazione dell’hash dipende dal metodo PHP sys_getloadavg(), che non è implementato su Windows.
X, la piattaforma di social media precedentemente nota come Twitter, nella giornata di oggi è rimasta offline per diverso tempo. Secondo Downdetector.com, X ha riscontrato per la prima volta...
Nelle ricognizioni nel mondo dell’underground e dei gruppi criminali svolte dal laboratorio di intelligence delle minacce DarkLab di Red Hot Cyber, ci siamo imbattuti all’interno di un D...
Mancano solo due mesi alla quarta edizione della Red Hot Cyber Conference 2025, l’evento annuale gratuito organizzato dalla community di Red Hot Cyber. La conferenza si terrà a Roma, come ...
Negli ultimi giorni, diversi siti web italiani sono stati presi di mira da un attacco di defacement, una tecnica utilizzata per modificare il contenuto di una pagina web senza il consenso del propriet...
Negli ultimi giorni, il panorama della cybersecurity italiana è stato scosso da una serie di massicci data leak che hanno esposto centinaia di migliaia di informazioni sensibili di cittadini e az...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006